L'avanguardia americana del secondo dopoguerra esposta al museo Guggenheim
arriva in mostra a Roma dal 7 febbraio al 6 maggio. L'esposizione, a
cura di Lauren Hinkson, illustra gli snodi principali dello sviluppo
dell’arte americana in un periodo di grandi trasformazioni nella storia
degli Stati Uniti: un’epoca segnata da prosperità economica,
rivolgimenti politici e conflitti internazionali, oltre che da progressi
sostanziali in ambito culturale.
Nell'immediato dopoguerra, negli Stati Uniti si assistette a una straordinaria
proliferazione delle pratiche estetiche più diverse: dall’irriverente
entusiasmo della Pop art per l’immaginario popolare fino alle
meditazioni intellettualistiche sul significato dell’immagine che
caratterizzano l’Arte concettuale negli anni sessanta; dall’estetica
scarnificata del Minimalismo alle sgargianti iconografie del
Fotorealismo negli anni settanta. Movimenti profondamente diversi tra
loro ma accomunati da un impegno sostanziale ad indagare la natura
intrinseca, il senso e le finalità dell’arte.