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mercoledì 29 giugno 2011

Bibli, presto una nuova sede

Buone notizie per Bibli, la libreria di Trastevere costretta da uno sfratto ad abbandonare la storica sede di via dei Fienaroli a fine mese. Durante la serata organizzata da Sinistra ecologia e Libertà per salvare il caffè letterario, con ospiti d'eccezione come Leo Gullotta, Massimo Wertmuller e Mimmo Calopresti, l'assessore capitolino al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi, ha assicurato: "All'inizio della prossima settimana consegnerò alle socie l'immobile che ospiterà la nuova sede, in via della Lungara".
Antoniozzi ha spiegato: "La delibera per l'assegnazione di una nuova sede a Bibli, che sorgerà nell'edificio del Buon Pastore, prevede un canone d'affitto di 3.200 euro al mese, più basso di quello attuale. Approvata dalla nostra giunta nel 2009, si era poi arenata in commissione Patrimonio, ma presto riceverà il via libera e sarà votata in consiglio comunale".
Intanto, giovedì 30 giugno gli amici di Bibli, da Tullio De Mauro a Erri De Luca, da Dacia Maraini a Ferzan Ozpetek, daranno l'addio alla sede storica con una maratona di letture. "Abbiamo invitato anche Alemanno e Zingaretti  -  annuncia Maggiulli  -  e abbiamo chiesto al presidente Giorgio Napolitano il permesso di leggere a suo nome l'incipit del suo libro preferito, come faranno gli altri ospiti".

martedì 28 giugno 2011

Villa Farnesina


Progettata da Baldassarre Peruzzi fu il prototipo della villa suburbana romana e la sua realizzazione ebbe notevole risonanza, anche perché a partire dal 1511, completate la murature, la residenza fu affrescata secondo un programma iconografico di straordinaria ampiezza affidato ai più da grandi artisti del periodo: lo stesso Peruzzi, Sebastiano del Piombo, Raffaello Sanzio e la sua scuola (compreso Giulio Romano) e Il Sodoma.
Fu costruita dal 1508 al 1512 dal giovane Peruzzi per il ricchissimo banchiere seneseAgostino Chigi, grande mecenate e personaggio di spicco nella Roma di inizio Cinquecento.
L'edificio, su due piani, ha una innovativa pianta a ferro di cavallo, che si apre verso il giardino con due ali tra cui è posta una loggia situata nel piano terreno e composta da cinque archi che sono attualmente chiusi da vetrate protettive.



Nella loggia è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, tratte da Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell'altro allievo Giovanni da Udine(1517, ripassate da Carlo Maratta nel 1693-1694). Gli affreschi vennero sicuramente disegnati dal Sanzio, ma la stesura spetta soprattutto alla sua scuola. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.
Le peripezie di Psiche ripercorrono la medesima travagliata salita sociale di Francesca Ordeaschi, amante di Agostino Chigi, che da cortigiana si elevò al rango di moglie legittima del banchiere.
Una delle sale contigue alla loggia è la Sala di Galatea, un tempo con archi aperti sul giardino, che vennero chiusi nel 1650. La sala deve il nome all'affresco di Raffaello con il Trionfo di Galatea, che rappresenta la ninfa su un cocchio tirato da delfini, tra un festoso seguito di creature marine.
Al piano superiore si trova la Sala delle prospettive, dipinta illusionisticamente nel 1518-1519, da Baldassarre Peruzzi e aiuti, come se fosse una loggia. lla sala delle prospettive è facile individuare sulle pareti incisioni e graffiti vandalici risalenti alsacco di Roma del 1527 compiuti da lanzichenecchi che bivaccarono nella villa.
L'attigua camera da letto era usata dal Chigi e dalla sua consorte. Venne decorata da affreschi del Sodoma (1517), con scene della vita di Alessandro Magno, soggetto destinato a glorificare del committente, identificato con il personaggio della classicità.
Particolarmente conosciuta la scena delle Nozze di Alessandro e Rossane, affrescata sull'intero lato nord, basata su fonti letterarie classiche, nel tentativo archeologizzante di ricostruire, attraverso la descrizione fatta da Luciano di Samosata, un dipinto del pittore greco Aezione.