Attila di Giuseppe Verdi in scena al Teatro dell'Opera dal 25 maggio al 5 giugno 2012
Il maestro Riccardo Muti dirige "Attila" di Giuseppe Verdi al Teatro dell'Opera. Sul palco Tatiana Serjan, Ilad Abdrazakov e Nicola Alaimo. Regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Lo spettacolo va in scena dal 25 maggio al 5 giugno 2012
Voto Redazione: 10 Orario: 25, 28, 31 maggio e 5 giugno ore 20:30; 27 maggio e 3 giugno ore 17:00 Costo: da 17 a 159 euro Zona: Esquilino Municipio 1 Centro Sito: http://www.operaroma.it Dal: 25/05/2012 Al: 05/06/2012
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"Il Guggenheim. L'avanguardia americana 1945-1980" al palazzo delle Esposizioni Eventi a Roma
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L'avanguardia americana del secondo dopoguerra esposta al museo Guggenheim
arriva in mostra a Roma dal 7 febbraio al 6 maggio. L'esposizione, a
cura di Lauren Hinkson, illustra gli snodi principali dello sviluppo
dell’arte americana in un periodo di grandi trasformazioni nella storia
degli Stati Uniti: un’epoca segnata da prosperità economica,
rivolgimenti politici e conflitti internazionali, oltre che da progressi
sostanziali in ambito culturale.
Nell'immediato dopoguerra, negli Stati Uniti si assistette a una straordinaria
proliferazione delle pratiche estetiche più diverse: dall’irriverente
entusiasmo della Pop art per l’immaginario popolare fino alle
meditazioni intellettualistiche sul significato dell’immagine che
caratterizzano l’Arte concettuale negli anni sessanta; dall’estetica
scarnificata del Minimalismo alle sgargianti iconografie del
Fotorealismo negli anni settanta. Movimenti profondamente diversi tra
loro ma accomunati da un impegno sostanziale ad indagare la natura
intrinseca, il senso e le finalità dell’arte.
Da 27 novembre al 12 dicembre il Mabceth inaugura la stagione del Teatro dell'Opera
Una serie di grandi firme segna l'inaugurazione della stagione 2011/12 del Teatro dell'Opera: per laregia di Peter Stein e la direzione d'orchestra di Riccardo Muti va in scena il Macbeth di Shakespeare con le musiche di Giuseppe Verdi. Un evento di clamore internazionale che vede un allestimento in coproduzione con il Festival di Salisburgo.
Ad interpretare il ruolo di Lady Macbeth la soprano russaTatjana Serjan, considerata da anni la migliore in assoluto in questo ruolo delicato e determinante per la riuscita dell'opera, mentre Dario Solari e Sebastian Catana si alterneranno nel ruolo del protagonista. Dal 27 novembre al 12 dicembre un melodramma classico per una ripartenza in grande stile della stagione operistica della capitale.
Lo staff di Casa San Giuseppe è a disposizione per aiutarvi nella ricerca dei biglietti e per offrirvi la nostra miglior tariffa per venire a seguire l'evento a Roma al Teatro dell'Opera fino al 12 dicembre
TEATRO DELL'OPERA Piazza Beniamino Gigli, 7 - Roma info: 063570 dal 27/11 al 12/12 costo da 17 a 150 euro
Dal 17 al 27 novembre al Teatro Argentina Il Flauto Magico riletto da Peter Brook
Arriva giovedì 17 sul palco del Teatro Argentina uno degli eventi più attesi della manifestazione Roma Europa Festival di quest'anno: il nuovo sperimento dell'acclamato regista Peter Brook, alle prese con Mozart e l'opera Il Flauto Magico. Una rilettura austera e pienamente incentrata sugli attori e sul canto, e che rinuncia volutamente agli sfarzi scenografici per porre l'uomo e la sua capacità di comunicazione al centro della scena.
Lo spettacolo, vincitore del Premio Molière 2011, andrà in scena dal 17 al 27 novembre. Il cast è composto da sette attori giovani e due narratori, mentre l'orchestra è ridotta ai minimi termini: solo un piano ad accompagnare la decantazione del testo mozartiano.
TEATRO ARGENTINA Largo Argentina, 52 - Roma info: 06684000308 dal 17 al 27 novembre orario 21,00 (domenica ore 17,00) biglietti da 12 a 27 euro
La Galleria Nazionale di Palazzo Corsini è un museo artistico di Roma, ospitato nel Palazzo Corsini alla Lungara, presso il rione Trastevere. Il museo, parte della raccolta della Galleria Nazionale di Arte Antica, conserva un nucleo di raffinate opere, per lo più di pittura italiana e fiamminga tra il XVI e il XVII secolo.
La raccolta, arricchita grazie ai lasciti e alle donazioni Corsini a partire dal Settecento, vanta un raffinato nucleo di dipinti che spazia tra XIV e XVIII secolo, con una predominanza della pittura italiana (specialmente romana, bolognese e napoletana) barocca e importanti esempi di opere di bamboccianti e paesaggisti. La prima sala della galleria vanta un gran numero di tele di grandi dimensioni del XVII e XVIII secolo, per lo più a soggetto paesaggistico e religioso. La sala successiva ospita un nucleo dei cosiddetti pittori "primitivi", tra cui spicca il Trittico con Pentecoste, Giudizio Universale e Ascensione di Beato Angelico, rara opera quattrocentesca presente in galleria sin dal 1740. L'arte rinascimentale è rappresentata da alcune opere, tra le quali l'Adorazione dei pastori, dipinto di Jacopo Bassano. L'arte barocca è costituita da un eccezionale numero di capolavori, come il San Sebastiano curato dagli angeli (1602-1603), opera romana del pittore Pieter Paul Rubens, la Madonna della Paglia, tela legata al soggiorno italiano di Antoon van Dyck, la Madonna col Bambino di Bartolomé Esteban Murillo e il San Giovanni Battista di Caravaggio (1603). Al suo fianco è la Madonna col Bambino, affascinante opera di Orazio Gentileschi, già attribuita a Caravaggio stesso. Nella sala dedicata al Settecento si conserva un vasto nucleo di opere di Carlo Maratta, come la Madonna col Bambino, Martirio di Sant'Andrea, Rebecca alla fonte e la Fuga in Egitto, oltre al Trionfo di Ovidio di Nicolas Poussin. Le sale successive offrono squisiti esempi di arte emiliana (con opere di Giovanni Lanfranco) e della pittura seicentesca napoletana. In quest'ultima categoria vanno segnalate le opere di Salvator Rosa, alla cui produzione è legata il sanguinolento Prometeo e le ariose tele raffiguranti Battaglie e Paesaggi. Nella medesima sala è custodito il grandioso Venere scopre Adone morto, capolavoro di Jusepe de Ribera (1637) in cui predomina il chiaro colorismo tipico di Diego Velázquez. Esemplare è anche la tela raffigurante Cristo tra i dottori, opera di Luca Giordano, allievo del Ribera.
Torna per il sedicesimo anno consecutivo FontanonEstate, la storica rassegna culturale della Capitale locata in uno dei centri più suggestivi di Roma: i giardini della fontana dell'Acqua P aola al Gianicolo. Concepita dall'Associazione Culturale Teatro Studio e guidata quest'anno dai direttori artistici Enzo Aronica, Riccardo Barbera e Roberto Della Casa. La manifestazione si ripropone confermando il gradimento ottenuto nel corso degli anni da pubblico e critica per l'eterogeneità delle proposte e la generosità dei contenuti, animando ed arricchendo le lunghe estati romane.
Dal 21 giugno all'11 settem bre, quasi ogni sera, una kermesse di spettacoli teatrali conditi da musica, danza e cinema, vedrà esibirsi quasi una cinquantina di compagnie, molte delle quali giovanissime. Fra le novità di quest'anno vi è infatti un ampio spazio dedicato alle nuove leve e alla creatività di artisti in grado di comunicare
nuove emozioni e stili attraverso l'originalità di testi e performance. Dal Festival dantesco , finale del concorso dedicato ai giovani interpreti della Commedia, si passa a drammaturgie inedite messe in scene da nuovi talenti, oltreché virtuosi della musica classica e comici tuttofare.
So’ du’ vizietti, me diceva nonno, che mai nessuno te li pò levà, perché so’ necessari pe’ campà sin dar momento che venimo ar monno.
Er primo vizio provoca er seconno: er sonno mette fame e fà magnà, doppo magnato t’aripija sonno poi t’arzi, magni e torni a riposà.
Insomma, la magnata e la dormita, massimamente in una certa età, so’ l’uniche du’ gioje de la vita.
La sola differenza è questa qui: che pure si ciài sonno pòi magnà, ma si ciài fame mica pòi dormì.
Chi sarà stato?
Ho letto cento libri de cucina.
de storia, d'arte, e nun ce nè uno solo
che citi co' la Pasta er Pastarolo
che unì pe' primo l'acqua e la farina.
Credevo fosse una creazione latina,
invece poi, m'ha detto l'orzarolo,
che l'ha portata a Roma Marco Polo
un giorno che tornava dalla Cina.
Pe' me st'affare de la Cina è strano,
chissà se fu inventata da un cinese
o la venneva là un napoletano.
Sapessimo chi è, sia pure tardi,
bisognerebbe faje... a 'gni paese
più monumenti a lui che a Garibardi.
Aldo Fabrizi, all'anagrafe Aldo Fabbrizi (Roma, 1 novembre 1905 – Roma, 2 aprile 1990), è stato un attore, sceneggiatore, regista e poeta italiano. Di umile famiglia (la madre gestiva un banco di frutta e verdura a Campo de' Fiori) a undici anni rimase orfano del padre Giuseppe, morto in un grave incidente. Costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia, che comprendeva anche cinque sorelle - tra le quali Elena Fabrizi, (1915-1993) in seguito soprannominata sora Lella - si adattò a fare i lavori più disparati. Esordisce nel cinema in piena guerra, nel 1942, con “Avanti c’è posto...” di Mario Bonnard. Il successo internazionale però lo raggiunge - magistralmente diretto da Roberto Rossellini - nei panni di don Pietro, il coraggioso sacerdote che protegge i partigiani in “Roma città aperta” (1945), pellicola che rivela appieno le sue doti drammatiche. Ancora nell'ambito del neorealismo trova parti interessanti in diversi film, da “Vivere in pace” (1947) di Luigi Zampa a “Prima comunione” (1950) di Blasetti. Abitava a Roma in via Arezzo, nel quartiere Nomentano, nello stesso edificio dell'amica Ave Ninchi. La sua ultima apparizione in tv è nel programma G.B.Show del 1988. Si spense nella primavera del 1990, a 84 anni, pochi giorni dopo aver ricevuto un David di Donatello alla carriera. Tre anni dopo lo seguì anche la popolarissima sorella, la Sora Lella, che aveva recitato nel cinema soprattutto con Alberto Sordi e Carlo Verdone.
Aldo Fabrizi, Dice: "Che è' che gira, la Terra intorno al Sole o il Sole intorno alla Terra?" Dico: "Boh, non c' ho mai fatto caso!"
Biglietti in vendita fino a sabato, 9 luglio 2011, 08:00
Lo spettacolo 'Suoni e Visioni di Caravaggio'
Un viaggio nel tempo, alla scoperta di Caravaggio e della sua epoca
L’itinerario Suoni e visioni di Caravaggio propone una visita guidata nei vari ambienti del Palazzo Doria Pamphilj, una delle più prestigiose Gallerie d’Arte antica di Roma, e un’emozionante esecuzione dal vivo nella splendida “Sala del Trono” con gli stessi strumenti musicali utilizzati al tempo di Caravaggio e presenti in molte tele dello stesso Artista.
Michelangelo Merisi, detto “Caravaggio” è l’artista emblema stesso del ‘600 romano. Palazzo Doria Pamphilj conserva alcune tra le sue tele più importanti, come “Maddalena penitente” e “Fuga in Egitto”, oltre a possedere una vastissima collezione di dipinti, sculture e opere dei maggiori Artisti, tra i quali Raffaello, Tiziano, Bernini, Velazquez e molti altri.
Le musiche di questo itinerario sono state scelte per la realizzazione del cortometraggio “Visioni di Caravaggio”, vincitore di numerosi Premi nazionali e internazionali, da cui è stato tratto un DVD multilingue.
Da settant’anni è un luogo caro ai romani e ai turisti che riportano a casa tra i loro ricordi più belli le serate con gli spettacoli allestiti nella cornice unica dell’antichità. Era il 1937 quando per la prima volta il Teatro dell’Opera portò la sua stagione estiva alle Terme di Caracalla: come palcoscenico il suggestivo e munumentale complesso archeologico.
Salvo l’interruzione bellica dal 1940 al 1944 e la chiusura dal 1994 al 2000, qui si sono sempre svolte le rappresentazioni di lirica e di danza che ne hanno fatto una delle attrattive più conosciute dal grande pubblico internazionale.
Inizialmente il palcoscenico si trovava in una delle aule situate accanto al Tepidarium, occupava 1500 metri quadrati di superficie, aveva un boccascena di 22 metri e risultò essere il più grande del mondo. La platea ospitava ottomila persone (il successivo spostamento del palcoscenico nell’esedra del Calidarium la ampliò fino a toccare i ventiduemila posti).
Con Oliviero De Fabritiis sul podio, Toti Dal Monte e Beniamino Gigli interpreti d’eccezione, la sera del 1° agosto 1937 fu eseguita l’opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.
Da allora musicisti e artisti di fama si sono esibiti nella luce di questi spazi verdi, tra i ruderi che sfiorano i trenta metri di altezza e i richiami di una storia millenaria, insieme con l’Orchestra, il Coro e il Corpo di Ballo del Teatro.
ER VINCITORE
Quann'agnedi da la deputazione,
a pijà la corona e la bandiera,
avevi da sentì che sonajera
d'applausi e si che straccio d'ovazione!
E, intanto che passavo, le persone
(che de gente Dio sa quanta ce n'era!),
me tiraveno addosso mele, pera,
sigheri, fiori e cocce de limone.
E io vestito da antico romano,
co' la corona d'oro su la fronte,
me facevo er mi' giro piano piano.
Stavo sur carro come er re Fetonte;
co' l'érmo in testa, co' la frusta in mano.
Parevo tale e quale Orazio ar ponte.
ER PERDITORE
So' 'rivato seconno, so' 'rivato!
Subito, che li possino ammazzalli,
me diedero du' capre pe' cavalli,
come avevo da fa', Cristo beato?
Fu un miracolo si nun so' restato
a mezza strada. Avevi voja a aizzalli;
ma gnente! Avevi voja de sterzalli,
d'abrivalli... Macché! Tempo buttato.
Io pe' me je lo dissi ar mi' padrone:
fatemi 'sta finezza, sor Mardura,
co' 'sti pianforti nun me fate espone.
E lui gnente. Ma intanto la figura
chi l'ha fatta co' la popolazione?
Me viè' da piagne' come 'na cratura!
Si riaccendono i riflettori per la XVII edizione de L’Isola del Cinema. Un’intera edizione dedicata ai Talenti Italiani, inaugurata da una settimana che celebra il cinema Italiano di maggior successo dell’ultima stagione: Ciak d’Italia.
La sezione sarà inaugurata da Rai cinema: sette serate a partire dal 16 Giugno in cui i maggiori protagonisti dei successi nazionali rivivranno insieme al pubblico piacevoli momenti di condivisione e confronto.
Sarà il film Gianni e le donne a tagliare il nastro con il produttore Angelo Barbagallo che interverrà per presentare al pubblico l’opera seconda del Talento Trasteverino Gianni Di Gregorio. A seguire, il 17 Giugno per La Passione di Carlo Mazzacurati, interverrà l’attrice Cristiana Capotondi che saluterà il pubblico. Sabato 18 sarà la volta di Giulio Manfredonia, pluriacclamato regista di Qualunquemente che racconterà il suo successo. Domenica 19 i registi Giacomo Ciarrapico e Luca Verduscolo presenteranno Boris; Claudio Cupellini, regista di Una vita tranquilla sarà in Arena lunedì 20. Martedì 21 Massimiliano Bruno incontrerà il pubblico per raccontare il suo debutto alla regia Nessuno mi può Giudicare, inaugurando il Concorso Opera Prima Banca Marche, appuntamento settimanale dedicato al Nuovo Cinema Italiano.
La staffetta dei successi continua il 22 con Fausto Brizzi che presenterà al pubblico il suo Maschi Contro Femmine. La maratona della Commedia d’autore seguirà con Femmine Contro Maschi il 23. Venerdì 24 l’acclamato regista Aureliano Amadei presenterà la sua Opera Prima 20 Sigarette a conclusione della prima settimana de L’Isola del Cinema come esempio di autorialità giovane e pluripremiata.
Tantissimi eventi nuovi e gratuiti animeranno le serate de L’Isola nei due spazi dinamici: il Cinelab e il TiberScreen. Ogni venerdì l’Accademia di Trucco Professionale svolgerà dimostrazioni pratiche di make up cinematografico sul pubblico a partire da Venerdi 17 con il primo incontro dal tema “Mummie e Zombie”; Il 18 giugno alle 20.30 l’Associazione Nuovi Orizzonti Latini presenta l’incontro 25 anni senza Borges a cura del Prof. Luis Dapelo, che introdurrà la proiezione del Film Un Amor de Borges non prima di aver gustato un rinfresco gentilmente offerto da Baires.
Le prime Lezioni di Cinema, dal 20 al 25 giungo nella sala Cinelab, saranno svolte dai prestigiosi docenti dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith.
Ingresso libero all'Isola del Cinema Arena:
- intero € 6,00
- ridottro* € 5,00
* Per i possessori delle carte: Bit Atac, Carta per due , Upter, Biblioteche di Roma, over 70,bambini fino a 10 anni e diversamente abili
dalle ore 21 alle ore 22.30 circa. Martedì, venerdì e domenica in italiano. Lunedì, mercoledì e giovedì in inglese
Visite guidate notturne alla scoperta della città e della sua storia.
Visite guidate pensate per far conoscere la città e la sua storia attraverso passeggiate tra le piazze e le strade più celebri ma anche in quelle meno conosciute alla scoperta di monumenti, palazzi, emergenze archeologiche, ma anche di storie, personaggi, aneddoti che diano della città una visione approfondita ed esaustiva ma anche piacevole.
Le visite guidate sono notturne perché la notte conferisce ad ogni luogo una suggestione particolare, l’opportunità di osservare con maggiore tranquillità e silenzio i luoghi più significativi e notevoli della Città Eterna.
Le visite guidate sono organizzate anche in inglese per i turisti che ogni estate giungono nella capitale: tali visite guidate offriranno loro l’opportunità di conoscere la città in una modalità un po’ diversa.
Il luogo dell’appuntamento per ogni visita guidata verrà comunicato al momento della prenotazione.
€ 10,00 in italiano (€ 8,00 euro per i possessori di Carta Più Feltrinelli)
€ 12,00 in inglese
Prenotazione obbligatoria telefonica o per mail Numero di partecipanti: minimo 10 - massimo 35 circa Iscrizione alla associazione: 5 euro (2 euro con la tessera Carta Più Feltrinelli)
Le visite in lingua inglese non prevedono iscrizione annuale alla associazione Per i minori di 14 anni: visita guidata gratuita e nessuna iscrizione alla associazione
Dal 23 giugno Villa Doria Pamphilj ospiterà l’iniziativa TEATRO VILLA PAMPHILJ - ESTATE 2011, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, curata dal Dipartimento Cultura Servizio Spettacolo in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Una proposta che prevede moltissimi appuntamenti musicali, teatrali e di danza che avranno luogo en plein air per oltre un mese a Villa Pamphilj nell’area antistante la Casa dei Teatri, e nell’ambito della quale si svolgeranno importanti manifestazioni dell’estate romana come I Concerti nel Parco, Invito alla danza, Lucciole e Lanterne, I Classici in Villa.
tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00-21.00
Alcune manifestazioni sono ad ingresso libero, altre con biglietto. Di seguito il dettaglio
- Banda Musicale Polizia Roma Capitale: Ingresso gratuito
- Lucciole e lanterne - Premio Rodari per il Teatro 2011: Ingresso gratuito
- I Classici in Villa: Ingresso gratuito
- I Concerti nel Parco: Ingresso con biglietto:
Poltronissime € 25,00, Platea € 20,00, Gradinata € 15,00 (Sconti: Formula 4X3 Tre biglietti interi/Quarto biglietto € 1,00)
In d'una chiesa sopra a 'na piazzetta
Un po' più ssù de Piazza Montanara
Pe la strada che pporta a la Salara,
C'è in nell'entrà una cosa benedetta.
Pe tutta Roma quant'è larga e stretta
Nun poterai trovà cosa ppiù rara.
E' una faccia de pietra che tt'impara
Chi ha detta la bucìa chi nu l'ha detta.
S'io mo a sta faccia, c'ha la bocca uperta,
Je ce metto una mano, e nu la striggne,
La verità da me tiella pe certa.
Ma ssi ficca la mano uno in bucìa,
E' sicuro che a ttìrà né a spiggne
Quella mano che li nun vié ppiù via.
Mario dell'Arconome scelto daMario Fagioloper firmare le sue opere letterarie (Roma,12 marzo1905–Roma,3 aprile1996) è stato unarchitettoepoetaitaliano.
Mario Fagiolonasce a Roma, invia dell'Orsoda genitori "castellani", il padre diGenzanoe la mamma diMarino. Inizia la scuola a sei anni presso le suore tedesche diSan Basilio(piazza Barberini), che oggi non ci sono più. L'anno successivo va dalle suore inglesi diSan Sebastianello(Villa Medici) e, come lo stesso poeta ci dice: “Dal prematuro contatto con lingue forestiere nasce la mia nausea e, nell'affabulare poesie, la scelta delromanesco”. Pubblicò nel corso della sua lunga vita una cinquantina di libretti di poesie, ideò alcune pubblicazioni comeIl Belli,Il nuovo BellieIl nuovo Cràcas- dal noto giornale romano, edito dal1716in poi, dal nome della famiglia di stampatoriCràcas, ed altre riviste.
Nel1952venne conosciuto da un più vasto pubblico, collaborando conPier Paolo Pasoliniall'antologiaPoesia dialettale del Novecento, per i tipi di Guanda.
È morto a Roma il 3 aprile 1996. Aveva avuto, l'anno precedente, una sua grande soddisfazione con la concessione della cittadinanza onoraria a Genzano di Roma (o come lo stesso poeta amava chiamare Genzano dell'infiorata) il paese del padre e in cui si era ritirato nel1966. Riposa insieme ai suoi cari in quel cimitero nella tomba da lui stesso progettata.
Buone notizie per Bibli, la libreria di Trastevere costretta da uno sfratto ad abbandonare la storica sede di via dei Fienaroli a fine mese. Durante la serata organizzata da Sinistra ecologia e Libertà per salvare il caffè letterario, con ospiti d'eccezione come Leo Gullotta, Massimo Wertmuller e Mimmo Calopresti, l'assessore capitolino al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi, ha assicurato: "All'inizio della prossima settimana consegnerò alle socie l'immobile che ospiterà la nuova sede, in via della Lungara".
Antoniozzi ha spiegato: "La delibera per l'assegnazione di una nuova sede a Bibli, che sorgerà nell'edificio del Buon Pastore, prevede un canone d'affitto di 3.200 euro al mese, più basso di quello attuale. Approvata dalla nostra giunta nel 2009, si era poi arenata in commissione Patrimonio, ma presto riceverà il via libera e sarà votata in consiglio comunale".
Intanto, giovedì 30 giugno gli amici di Bibli, da Tullio De Mauro a Erri De Luca, da Dacia Maraini a Ferzan Ozpetek, daranno l'addio alla sede storica con una maratona di letture. "Abbiamo invitato anche Alemanno e Zingaretti - annuncia Maggiulli - e abbiamo chiesto al presidente Giorgio Napolitano il permesso di leggere a suo nome l'incipit del suo libro preferito, come faranno gli altri ospiti".
Progettata daBaldassarre Peruzzifu il prototipo dellavilla suburbanaromana e la sua realizzazione ebbe notevole risonanza, anche perché a partire dal 1511, completate la murature, la residenza fu affrescata secondo un programma iconografico di straordinaria ampiezza affidato ai più da grandi artisti del periodo: lo stesso Peruzzi,Sebastiano del Piombo,Raffaello Sanzioe la sua scuola (compresoGiulio Romano) eIl Sodoma.
Fu costruita dal1508al1512dal giovane Peruzzi per il ricchissimo banchiere seneseAgostino Chigi, grande mecenate e personaggio di spicco nella Roma di inizio Cinquecento.
L'edificio, su due piani, ha una innovativa pianta aferro di cavallo, che si apre verso il giardino con due ali tra cui è posta unaloggiasituata nel piano terreno e composta da cinque archi che sono attualmente chiusi da vetrate protettive.
Nella loggia è dipinto il ciclo con leStorie di Amore e Psiche, tratte daApuleio, opera di Raffaelloe dei suoi allievi (Raffaellino del Colle,Giovan Francesco Penni,Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell'altro allievoGiovanni da Udine(1517, ripassate daCarlo Marattanel1693-1694). Gli affreschi vennero sicuramente disegnati dal Sanzio, ma la stesura spetta soprattutto alla sua scuola. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso dicontinuumdella loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.
Le peripezie di Psiche ripercorrono la medesima travagliata salita sociale diFrancesca Ordeaschi, amante di Agostino Chigi, che da cortigiana si elevò al rango di moglie legittima del banchiere.
Una delle sale contigue alla loggia è la Sala di Galatea, un tempo con archi aperti sul giardino, che vennero chiusi nel1650. La sala deve il nome all'affresco di Raffaello con ilTrionfo di Galatea, che rappresenta la ninfa su un cocchio tirato da delfini, tra un festoso seguito di creature marine.
Al piano superiore si trova la Sala delle prospettive, dipinta illusionisticamente nel 1518-1519, da Baldassarre Peruzzi e aiuti, come se fosse una loggia. lla sala delle prospettive è facile individuare sulle pareti incisioni e graffiti vandalici risalenti alsacco di Romadel 1527 compiuti dalanzichenecchiche bivaccarono nella villa.
L'attigua camera da letto era usata dal Chigi e dalla sua consorte. Venne decorata da affreschi delSodoma(1517), con scene della vita diAlessandro Magno, soggetto destinato a glorificare del committente, identificato con il personaggio della classicità.
Particolarmente conosciuta la scena delleNozze di Alessandro e Rossane, affrescata sull'intero lato nord, basata su fonti letterarie classiche, nel tentativo archeologizzante di ricostruire, attraverso la descrizione fatta daLuciano di Samosata, un dipinto del pittore grecoAezione.
So' trent'anni che fo sta' professione
e ancora, graziaddio, nun so' mai morto:
so' vecchio; ar camminà, cammino storto,
eppure, sarv'ognuno sto benone.
La notte me rintano in d'un portone;
e la mattina appresso, quanno sòrto,
Omina bona mea mecume porto
e me rimetto qui su 'sto cantone.
Si abusco, quer ch'abusco me lo magno;
si nun abusco, e me succede spesso,
me fumo quattro mòzze e nun me lagno.
Ma si l'incasso supera er valore
de quello che me serve, er giorno appresso
chiudo bottega e vado a fa' er signore.
Li principii
Diceva bene Checco a l'osteria:
'Ogni omo deve avécce er suo pensiero'.
Pensi bianco? Si un antro pensa nero,
rispetteje er pensiero e cusì sia.
Vor di', si te ce trovi in compagnia,
je pòi di': - Tu te sbaji... Nun è vero... -
Ma, sempre semo lì, vacce leggero,
perché ar monno, ce vo' filosofia.
E scrivetelo drento a la ragione,
che fra l'omo e er principio cambia aspetto.
Io defatti, si in quarche discussione
trovo che di' co' quarche giovenotto,
quello che sia principio lo rispetto,
ma quello che sia omo lo scazzotto.