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mercoledì 6 luglio 2011

Gianicolo

L'occupazione del Gianicolo, che la tradizione attribuisce al re Anco Marcio, era indispensabile alla difesa della città: il colle costituiva la naturale testa di ponte sulla riva destra del Tevere, di fronte al ponte Sublicio. Sul Gianicolo vennero sepolti noti personaggi: oltre al mitico re Numa, ricordiamo i poeti Ennio e Cecilio Stazio. Il colle fu sacro a Giano (donde il nome) che vi aveva istituito la sua città e vi aveva dedicati tanti altari quanti erano i mesi dell'anno. Giano, il dio bifronte, regnava, secondo la religione romana, su ogni luogo di passaggio (Giano deriva dal latino ianus, cioè porta, uscio) e, visto che il Gianicolo fungeva simbolicamente da porta della città verso l'esterno, la sua ubicazione in questo luogo è alquanto logica.Fu anche teatro degli eroici eventi che si svolsero nel 1849, quando l'esercito francese attaccò la città. I repubblicani di Garibaldi resistettero per settimane alle truppe francesi di gran lunga superiori, finché non furono sopraffatti: a ricordo di ciò, in piazzale G.Garibaldi sorge la grande statua equestre di Garibaldi (nella foto in alto), opera di Emilio Gallori ed inaugurata nel 1895. Alla base della statua vi è scritta la celebre frase "O Roma o morte".
 Secondo un'antica tradizione, il mezzogiorno viene annunciato a Roma da un colpo di cannone sparato dalla terrazza del Gianicolo.

domenica 3 luglio 2011

Alla scoperta di Roma. Passeggiate notturne estive

da Martedì 21 Giugno a Mercoledì 28 Settembre
dalle ore 21 alle ore 22.30 circa. Martedì, venerdì e domenica in italiano. Lunedì, mercoledì e giovedì in inglese
Visite guidate notturne alla scoperta della città e della sua storia.
Visite guidate pensate per far conoscere la città e la sua storia attraverso passeggiate tra le piazze e le strade più celebri ma anche in quelle meno conosciute alla scoperta di monumenti, palazzi, emergenze archeologiche, ma anche di storie, personaggi, aneddoti che diano della città una visione approfondita ed esaustiva ma anche piacevole.
Le visite guidate sono notturne perché la notte conferisce ad ogni luogo una suggestione particolare, l’opportunità di osservare con maggiore tranquillità e silenzio i luoghi più significativi e notevoli della Città Eterna.
Le visite guidate sono organizzate anche in inglese per i turisti che ogni estate giungono nella capitale: tali visite guidate offriranno loro l’opportunità di conoscere la città in una modalità un po’ diversa.
Il luogo dell’appuntamento per ogni visita guidata verrà comunicato al momento della prenotazione.
Associazione Culturale EOS
tel. 06 86907230 - 349 6732734
e-mail eos@eoscultura.it
sito ufficiale www.eoscultura.it

€ 10,00 in italiano (€ 8,00 euro per i possessori di Carta Più Feltrinelli)
€ 12,00 in inglese
Prenotazione obbligatoria telefonica o per mail
Numero di partecipanti: minimo 10 - massimo 35 circa
Iscrizione alla associazione: 5 euro (2 euro con la tessera Carta Più Feltrinelli)
Le visite in lingua inglese non prevedono iscrizione annuale alla associazione
Per i minori di 14 anni: visita guidata gratuita e nessuna iscrizione alla associazione

obbligatoria

giovedì 30 giugno 2011

Ponte Sisto


Ponte Sisto venne ricostruito sulle rovine di un antico ponte romano, pons Aurelius, risalente al 215 d.C., ai tempi dell'imperatore Marco Aurelio Severo Antonino, che così volle unira la sponda sinistra a Trastevere: da qui si narra che venissero gettati nel fiume i primi martiri cristiani. Venne chiamato anche pons Janicularis per la vicinanza al Gianicolo. Tra il 366 ed il 367 l’imperatore Valentiniano compì il primo grande restauro e fu in questa occasione che venne eretto, all’imboccatura, un arco trionfale decorato da statue bronzee, i cui resti, ritrovati nel 1878 e nel 1892, ora sono al Museo Nazionale Romano. Crollato nel 792 a seguito di una piena del fiume, il ponte venne abbandonato e perciò denominato anche "Ruptus", "Tremulus" o "Fractus". Nel 1475, in occasione del Giubileo, Sisto IV incaricò Baccio Pontelli di ricostruire il vecchio ponte, che dal nome del pontefice prese il nome di ponte Sisto. Prima della sua costruzione, per collegare le due sponde, veniva impiegata una barca-traghetto che congiungeva anche due spiaggette: quella " Arenula" sulla riva sinistra e quella "Renella" di fronte. Nel 1599 fu restaurato da Clemente VIII, che fece rinnovare lastricato e parapetti in travertino, finché nel 1880 i lavori per la costruzione dei muraglioni ne alterarono profondamente l'aspetto, con la collocazione di parapetti in ghisa. È costituito da quattro arcate con un grande "occhialone" (come si può notare nella foto sopra) circolare sul pilone centrale, che da sempre ha funzionato da campanello d'allarme in caso di piena del fiume. L'intervento del 1877 modificò totalmente l'antico ponte mediante una sovrastruttura metallica, sorretta da mensoloni e corredata da spallette in ghisa, che ebbe lo scopo di allargarne la superficie calpestabile. Fortunatamente il restauro avvenuto per il Giubileo del 2000 ha restituto a Roma l'immagine quattrocentesca del ponte: furono così eliminate le pensiline metalliche e ripristinati i parapetti. Con una struttura in muratura di tufo rivestita esternamente da travertino, oggi il ponte, che misura 108 metri in lunghezza e 11 in larghezza, è aperto soltanto ai pedoni ed agli amanti del panorama.

mercoledì 29 giugno 2011

Fontana dell'Acqua Paola


La fontana (o “fontanone”) dell’Acqua Paola si trova a Roma, nel punto in cui la via Garibaldi raggiunge la sommità del Gianicolo, poco prima di Porta San Pancrazio. Si tratta della mostra terminale dell’acquedotto dell’”Acqua Paola”, ripristinato tra il 1608 e il 1610 da papa Paolo V.
All’inizio del XVII secolo le aree a destra del Tevere erano ancora scarsamente approvvigionate d’acqua, e la dotazione idrica delle zone di Trastevere, del Vaticano e di Borgo fu uno dei primi problemi affrontati dal papa Paolo V appena eletto. In realtà, come già per alcuni dei suoi recenti predecessori, il fine ultimo del pontefice era di poter disporre di una cospicua riserva d’acqua corrente per i giardini della sua residenza vaticana, ma il Comune di Roma accettò di contribuire alle spese per il ripristino dell’antico acquedotto Traiano che, ricevendo acqua dal lago di Bracciano, avrebbe consentito l’autonomia idrica delle zone a destra del fiume. Iniziati i lavori nel 1608, il progetto fu portato a termine nel 1610.
Commissionata a Giovanni Fontana, che la realizzò tra il 1611 e il 1612 con la collaborazione di Flaminio Ponzio, la mostra terminale del nuovo acquedotto ricalca molto da vicino il progetto della Fontana dell'Acqua Felice, la mostra terminale dell’acquedotto voluto da papa Sisto V, realizzata nel 1587 dallo stesso Giovanni Fontana. Il progetto originale prevedeva che l’acqua venisse raccolta in cinque vasche posizionate in corrispondenza di ciascun arco, ma nel 1690 papa Alessandro VIII commissionò a Carlo Fontana, nipote di Giovanni, la realizzazione di un progetto di ampliamento dell’opera. In occasione dello stesso intervento si provvide anche alla creazione, con opere di terrazzamento, dell’ampio piazzale antistante la fontana, che fino ad allora era quasi a strapiombo sul costone del colle.