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mercoledì 28 marzo 2012
Leonard Freed. Io amo l’Italia
ROMA -Leonard Freed, grande fotografo newyorkese membro della Magnum dal 1972, amava parlare del suo rapporto con l’Italia come di una lunga “storia d’amore”. Un amore che lo portò a visitare il nostro paese più di 45 volte e a scattare migliaia di indimenticabili immagini.
100 SCATTI - La mostra “Leonard Freed. Io amo l’Italia”, ospitata dal Museo di Roma in Trastevere dal 30 marzo al 27 maggio, ne presenta una straordinaria selezione: 100 fotografie in bianco e nero scattate tra Roma, Firenze, Napoli, Milano e Palermo che raccontano la vita quotidiana, i volti e i gesti del Belpaese senza l’uso di facili stereotipi. Freed amava definirsi un artista, non un fotoreporter. Considerava le sue immagini fotografie “emotive” e non “informative” e, infatti, dai suoi scatti non traspare la ricerca della notizia bensì la volontà di approfondire la dimensione più intima della natura umana.
ISPIRATO DALL'ITALIA - L’Italia fu una delle sue principali fonti di ispirazione, una terra che lo affascinò tutta la vita perché qui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma nella vita quotidiana della gente”. Infatti più che su paesaggi e architetture, il suo obiettivo si focalizzò proprio sulle persone immortalandole con empatia e sensibilità nel corso dei decenni: dal desiderio di rinascita del dopoguerra agli albori del nuovo benessere, dai riti collettivi alla eccezionalità di un ritratto fotografico scattato per strada con una tovaglia bianca come sfondo, dalla vita dei pescatori siciliani a quella delle donne di Napoli.
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lunedì 23 gennaio 2012
Settima della Memoria
In occasione del “Giorno della Memoria”, la Casa della Memoria e della Storia si impegna a dar vita ad alcuni appuntamenti per non dimenticare: dal 23 al 30 gennaio 2012 proiezioni di film, documentari, testimonianze e interviste, letture, presentazioni di libri e una mostra.
Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa apriva i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, rivelando al mondo gli orrori che vi erano stati consumati. Nel 2000 il Parlamento italiano istituiva il 27 gennaio il “Giorno della Memoria”, in “ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.
Tutte le iniziative sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, è a cura delle Associazioni residenti e della Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia con il coordinamento organizzativo del Dipartimento Cultura - Servizio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
Lo staff di Casa San Giuseppe è a disposizione per aiutarvi nella ricerca dei biglietti e per offrirvi la nostra miglior tariffa per venire a vedere la mostra fino al 30/01/2012.
Data inizio: 23 gennaio 2012
Data fine: 30 gennaio 2012
Luogo: Casa della Memoria e della Storia
Indirizzo: Via San Francesco di Sales, 5 (Trastevere)
Ingresso: libero fino ad esaurimento posti disponibili
Tel: 06/6876563
Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
Link: www.casadellamemoria.culturaroma.it
http://casamemoria.wordpress.com
Data inizio: 23 gennaio 2012
Data fine: 30 gennaio 2012
Luogo: Casa della Memoria e della Storia
Indirizzo: Via San Francesco di Sales, 5 (Trastevere)
Ingresso: libero fino ad esaurimento posti disponibili
Tel: 06/6876563
Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
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mercoledì 28 settembre 2011
L’Italia s’è desta. La stampa satirica per una storia iconografica dell’unità d’Italia, dalla Repubblica Romana a Roma Capitale
Orario
martedì-domenica ore 10.00-20.00, chiuso lunedì
La biglietteria chiude un'ora prima
La biglietteria chiude un'ora prima
Biglietto d'ingresso
Intero: € 4,00
Ridotto: € 3,00
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Ridotto: € 3,00
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
La mostra intende fornire una lettura storico - iconografica dei fatti risorgimentali mediante l’interpretazione che ne fecero i più autorevoli illustratori italiani dell’arte satirica i quali esprimevano, con arte, professionalità e creatività, la propria attività nei quotidiani e nei periodici del tempo.
Nasceranno così le testate che hanno contrassegnato la narrazione della storia attraverso la satira; a Roma Il Don Pirlone(primo giornale audacemente proteso a combattere il potere temporale dei papi), il Cassandrino (viceversa fortemente conservatore e clericale) ed Er Rugantino. A Milano Lo spirito folletto, nato sulle barricate delle “Cinque giornate” e qualche anno dopo L’Uomo di Pietra. A Firenze Il lampione (tra i fondatori figura quel Carlo Lorenzini che, con lo pseudonimo di Collodi, diventerà famoso per le sue “Avventure di un burattino”). A Torino Il fischietto (da considerarsi tra i più importanti dell’epoca, per l’impostazione grafica e i vigorosi contenuti, magistralmente espressi dalle ottime caricature di Redenti, Virginio, Teja e di altre “grandi firme” ). A Genova La strega, particolarmente spietato e per questo attaccato da progressisti e conservatori.
A questo proposito può valere la pena riflettere sul motivo per cui lo stesso Cavour fu l’ispiratore del torinese Pasquino, fondato nel 1856 e pubblicato ininterrottamente fino al 1930 divenendo tempo il prototipo dei giornali satirico-umoristici italiani.
A questo proposito può valere la pena riflettere sul motivo per cui lo stesso Cavour fu l’ispiratore del torinese Pasquino, fondato nel 1856 e pubblicato ininterrottamente fino al 1930 divenendo tempo il prototipo dei giornali satirico-umoristici italiani.
giovedì 21 luglio 2011
Donne romane - Roman women
Spettacolo teatrale nell'ambito della manifestazione Estate nei Musei.
Lo spettacolo teatrale narra di alcune tra le figure storiche di donne romane: da Ottavia ad Anna Magnani.
Lo spettacolo è sottotitolato in inglese tramite videoproiezione.
Lo spettacolo è sottotitolato in inglese tramite videoproiezione.
Testo originale di Pascal La Delfa e Angela Di Noto.
Regia di Pascal La Delfa.
Associazione Culturale Accademia dei Cento - Accento Teatro
Orario
ore 21.00
Biglietto d'ingresso
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
mercoledì, giovedì, venerdì e domenica l'ingresso non prevede la visita al museo
Sabato 23 luglio la partecipazione allo spettacolo prevede l'acquisto del biglietto d'ingresso al museo
mercoledì, giovedì, venerdì e domenica l'ingresso non prevede la visita al museo
Sabato 23 luglio la partecipazione allo spettacolo prevede l'acquisto del biglietto d'ingresso al museo
Prenotazione consigliata
Gratuito
Sì Informazioni
060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
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martedì 28 giugno 2011
Villa Farnesina
Progettata da Baldassarre Peruzzi fu il prototipo della villa suburbana romana e la sua realizzazione ebbe notevole risonanza, anche perché a partire dal 1511, completate la murature, la residenza fu affrescata secondo un programma iconografico di straordinaria ampiezza affidato ai più da grandi artisti del periodo: lo stesso Peruzzi, Sebastiano del Piombo, Raffaello Sanzio e la sua scuola (compreso Giulio Romano) e Il Sodoma.
Fu costruita dal 1508 al 1512 dal giovane Peruzzi per il ricchissimo banchiere seneseAgostino Chigi, grande mecenate e personaggio di spicco nella Roma di inizio Cinquecento.
L'edificio, su due piani, ha una innovativa pianta a ferro di cavallo, che si apre verso il giardino con due ali tra cui è posta una loggia situata nel piano terreno e composta da cinque archi che sono attualmente chiusi da vetrate protettive.
Nella loggia è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, tratte da Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi allievi (Raffaellino del Colle, Giovan Francesco Penni, Giulio Romano), in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera dell'altro allievo Giovanni da Udine(1517, ripassate da Carlo Maratta nel 1693-1694). Gli affreschi vennero sicuramente disegnati dal Sanzio, ma la stesura spetta soprattutto alla sua scuola. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della loggia con il giardino; vi sono riconoscibili la bellezza di circa duecento specie botaniche, soprattutto domestiche, tra cui anche numerose piante importate dalle Americhe, scoperte solo pochi anni prima.
Le peripezie di Psiche ripercorrono la medesima travagliata salita sociale di Francesca Ordeaschi, amante di Agostino Chigi, che da cortigiana si elevò al rango di moglie legittima del banchiere.
Una delle sale contigue alla loggia è la Sala di Galatea, un tempo con archi aperti sul giardino, che vennero chiusi nel 1650. La sala deve il nome all'affresco di Raffaello con il Trionfo di Galatea, che rappresenta la ninfa su un cocchio tirato da delfini, tra un festoso seguito di creature marine.
Al piano superiore si trova la Sala delle prospettive, dipinta illusionisticamente nel 1518-1519, da Baldassarre Peruzzi e aiuti, come se fosse una loggia. lla sala delle prospettive è facile individuare sulle pareti incisioni e graffiti vandalici risalenti alsacco di Roma del 1527 compiuti da lanzichenecchi che bivaccarono nella villa.
L'attigua camera da letto era usata dal Chigi e dalla sua consorte. Venne decorata da affreschi del Sodoma (1517), con scene della vita di Alessandro Magno, soggetto destinato a glorificare del committente, identificato con il personaggio della classicità.
Particolarmente conosciuta la scena delle Nozze di Alessandro e Rossane, affrescata sull'intero lato nord, basata su fonti letterarie classiche, nel tentativo archeologizzante di ricostruire, attraverso la descrizione fatta da Luciano di Samosata, un dipinto del pittore greco Aezione.
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Villa Farnesina
Ubicazione:
Vicolo Moroni, 22, 00153 Roma, Italia
Palazzo Corsini alla Lungara
Situato nel rione di Trastevere, proprio di fronte alla Villa Farnesina, fu costruito negli anni tra il 1730 e il 1740 da Ferdinando Fuga per la famiglia fiorentina dei Corsini, rielaborando e ingrandendo la precedente villa della famiglia Riario, risalente al XV secolo.
Nel XVII secolo il palazzo era stato abitato da Cristina di Svezia, la quale avrebbe ospitato nel giardino le prime riunioni di quella che sarebbe poi divenuta l'Accademia dell'Arcadia (la cui sede è attualmente poco lontano, alle pendici del Gianicolo).
Nel 1736 l'edificio e il giardino furono acquistati dal cardinale fiorentino Neri Maria Corsini, nipote di Clemente XII, che affidò i lavori di ristrutturazione del palazzo al conterraneoFerdinando Fuga, che per il papa stava già lavorando al Palazzo del Quirinale e al Palazzo della Consulta. Fuga trasformò la piccola villa suburbana dei Riario in una vera e propria reggia, raddoppiando l'estensione della facciata e ovviando alla notevole larghezza con l'aggiunta di dieci lesene giganti, più addensate in corrispondenza dell'asse centrale. Più movimentata è la facciata posteriore, rivolta verso i vastissimi giardini, con tre corpi di fabbrica aggettanti, di cui quello centrale, occupato dal monumentale scalone, uno dei più belli di Roma, è particolarmente sporgente. Lo scalone, con le sue grandi finestre, funge anche da belvedere panoramico sui giardini, posti in pendenza sul colle del Gianicolo.
Durante l'occupazione napoleonica di Roma, il palazzo ospitò Giuseppe Bonaparte, fratello dell'imperatore.
All'interno del palazzo sono oggi collocate la Galleria Corsini (opere di Beato Angelico, Jacopo Bassano, Caravaggio, Rubens, Jusepe de Ribera ecc.) e la sede dell'Accademia dei Lincei con la relativa Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Nel giardino ha sede l'Orto botanico di Roma.
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