Fontanone dell'Acqua Paola
Via Garibaldi
XVI municipio
da Giovedì 28 Luglio a Martedì 2 Agosto
ore 21.00
Di Elia Marcelli
Con Elisabetta De Vito, Nicola Pistoia e Paolo Triestino
a cura di Stefano Messina
Musiche di Pino Cangialosi
eseguite dal vivo da Sade Mangiaracina, Sara Natalizi e Michele Secci
Una produzione Neraonda
Tra il 1939 e il 1943 Elia Marcelli (Roma, 1915-1998) partecipa a quattro campagne di guerra come sottotenente di complemento: Francia, Jugoslavia, fronte greco-albanese e Russia. Durante queste campagne si distingue sia per l'impegno militare, sia per una attività volontaria di alfabetizzazione di numerosi soldati. Ferito e invalido di guerra, è insignito della croce al merito di guerra e decorato al valor militare.
Una volta tornato in patria, Marcelli lavora per lasciare la testimonianza della propria esperienza nella guerra di Russia (che costò la vita a più di 200.000 italiani), e lo fa con lo strumento che più gli sembra vicino a esprimere la verità: il dialetto, il suo dialetto romano colloquiale e schietto, l'unico strumento capace di raccontare fino in fondo l'immane tragedia di quella vicenda. Così nasce il poema Li Romani in Russia, che ricostruisce, con la forma tipica del genere epico, e cioè le ottave classiche, la campagna di Russia, e che è considerato dalla critica letteraria una delle opere più importanti della letteratura in romanesco della seconda metà del Novecento.
Nel poema la storia di Remo, Peppe, Mimmo, Sarvatore, Nicola, er Professore, e soprattutto Giggi, l'amico fraterno della voce narrante, è raccontata rispettando assolutamente la verità della storia, alternando i registri stilistici, dal grottesco (la parata iniziale) al lirico, dal narrativo al tragico, e facendo rimanere il racconto costantemente sul livello d'una immediata leggibilità. Ne viene fuori un quadro straordinario di verità, dove il freddo e la fame, la paura e l'angoscia, la volontà di fuga e la scelta di rimanere fermi nel rispetto del proprio dovere e nella solidarietà fra commilitoni sono verità che si evidenziano dai nudi fatti.
Noi seguiremo questa tragica epopea, dall'inizio alla fine, attraverso cinque momenti: l'adunata alla caserma romana della Cecchignola e il viaggio (dal 25 giugno alla fine di luglio del 1941); l'attraversamento delle nazioni balcaniche e della steppa russa (agosto-settembre); la battaglia sul fiume Dnjepr (ottobre); le battaglie, il gelo del "feroce" inverno 1941/42; la conclusione della tragedia, dall'avanzata degli eserciti italiano e tedesco sulla steppa del Don (estate del '42), alla controffensiva dell'esercito russo, alla battaglia di Arbusow, fino alla ritirata degli eserciti italiano e tedesco (gennaio 1942).
Ogni sera, lo spettacolo sarà preceduto dalle Spigolature Garibaldine, microstorie sui personaggi che, nella zona del Gianicolo, diedero vita a una delle pagine più esaltanti del Risorgimento italiano: la Repubblica Romana del 1849. Questi gli argomenti proposti a rotazione:
1 LA STATUA CENSURATA (Ciceruacchio e la strana sorte del figlio cancellato)
2 LO SPARTITO SPORCO DI OLIO (Mameli, la protocrocerossina Cristina Trivulzio ed altre storie)
3 LA GARIBALDINA EN TRAVESTI (Colomba Antonietti Porzi, garibaldina per amore)
4 PATRIOTA O RECLAME? (Ugo Bassi e la strana storia del suo monumento bolognese)
5 LA VERA STORIA DEI BAMBINI-PATRIOTI (da Righetto ai Martinitt, i ragazzini in barricata)
6 QUEL VECCHIETTO ERA UN GARIBALDINO? (Storia dei garibaldini fuori tempo massimo)
7 IL CIABATTINO ARGENTINO (ovvero, come nasce Anita)
8 ER BELLI E LI GIACUBBINI (il popolo e la rivoluzione)
9 GARIBALDI VS IL GENTIL SESSO (battaglie vinte o perse con le donne)
10 IL MISTERO DEI 4 VENTI (le ville della Repubblica Romana)
Con Elisabetta De Vito, Nicola Pistoia e Paolo Triestino
a cura di Stefano Messina
Musiche di Pino Cangialosi
eseguite dal vivo da Sade Mangiaracina, Sara Natalizi e Michele Secci
Una produzione Neraonda
Tra il 1939 e il 1943 Elia Marcelli (Roma, 1915-1998) partecipa a quattro campagne di guerra come sottotenente di complemento: Francia, Jugoslavia, fronte greco-albanese e Russia. Durante queste campagne si distingue sia per l'impegno militare, sia per una attività volontaria di alfabetizzazione di numerosi soldati. Ferito e invalido di guerra, è insignito della croce al merito di guerra e decorato al valor militare.
Una volta tornato in patria, Marcelli lavora per lasciare la testimonianza della propria esperienza nella guerra di Russia (che costò la vita a più di 200.000 italiani), e lo fa con lo strumento che più gli sembra vicino a esprimere la verità: il dialetto, il suo dialetto romano colloquiale e schietto, l'unico strumento capace di raccontare fino in fondo l'immane tragedia di quella vicenda. Così nasce il poema Li Romani in Russia, che ricostruisce, con la forma tipica del genere epico, e cioè le ottave classiche, la campagna di Russia, e che è considerato dalla critica letteraria una delle opere più importanti della letteratura in romanesco della seconda metà del Novecento.
Nel poema la storia di Remo, Peppe, Mimmo, Sarvatore, Nicola, er Professore, e soprattutto Giggi, l'amico fraterno della voce narrante, è raccontata rispettando assolutamente la verità della storia, alternando i registri stilistici, dal grottesco (la parata iniziale) al lirico, dal narrativo al tragico, e facendo rimanere il racconto costantemente sul livello d'una immediata leggibilità. Ne viene fuori un quadro straordinario di verità, dove il freddo e la fame, la paura e l'angoscia, la volontà di fuga e la scelta di rimanere fermi nel rispetto del proprio dovere e nella solidarietà fra commilitoni sono verità che si evidenziano dai nudi fatti.
Noi seguiremo questa tragica epopea, dall'inizio alla fine, attraverso cinque momenti: l'adunata alla caserma romana della Cecchignola e il viaggio (dal 25 giugno alla fine di luglio del 1941); l'attraversamento delle nazioni balcaniche e della steppa russa (agosto-settembre); la battaglia sul fiume Dnjepr (ottobre); le battaglie, il gelo del "feroce" inverno 1941/42; la conclusione della tragedia, dall'avanzata degli eserciti italiano e tedesco sulla steppa del Don (estate del '42), alla controffensiva dell'esercito russo, alla battaglia di Arbusow, fino alla ritirata degli eserciti italiano e tedesco (gennaio 1942).
Ogni sera, lo spettacolo sarà preceduto dalle Spigolature Garibaldine, microstorie sui personaggi che, nella zona del Gianicolo, diedero vita a una delle pagine più esaltanti del Risorgimento italiano: la Repubblica Romana del 1849. Questi gli argomenti proposti a rotazione:
1 LA STATUA CENSURATA (Ciceruacchio e la strana sorte del figlio cancellato)
2 LO SPARTITO SPORCO DI OLIO (Mameli, la protocrocerossina Cristina Trivulzio ed altre storie)
3 LA GARIBALDINA EN TRAVESTI (Colomba Antonietti Porzi, garibaldina per amore)
4 PATRIOTA O RECLAME? (Ugo Bassi e la strana storia del suo monumento bolognese)
5 LA VERA STORIA DEI BAMBINI-PATRIOTI (da Righetto ai Martinitt, i ragazzini in barricata)
6 QUEL VECCHIETTO ERA UN GARIBALDINO? (Storia dei garibaldini fuori tempo massimo)
7 IL CIABATTINO ARGENTINO (ovvero, come nasce Anita)
8 ER BELLI E LI GIACUBBINI (il popolo e la rivoluzione)
9 GARIBALDI VS IL GENTIL SESSO (battaglie vinte o perse con le donne)
10 IL MISTERO DEI 4 VENTI (le ville della Repubblica Romana)
Ass. Cult. "Istituto Studi dello Spettacolo - Teatro Studio"
tel. 06 5883226 info e prenotazioni
e-mail info@fontanonestate.it
sito ufficiale www.fontanonestate.it
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da € 12,00 a € 20,00
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